Bibliografia
«Wer redet, ist nicht tot» / «Chi parla (chi scrive) non è morto»: la citazione da Gottfried Benn, tanto cara a Giorgio Orelli, non è mai stata così vera come dopo la sua scomparsa. La parola di Orelli risuona oggi nelle sue molteplici espressioni, nei libri come nei saggi in rivista, nelle traduzioni e nelle conferenze, nelle collaborazioni radiofoniche e televisive. La pubblicazione della bibliografia dei suoi scritti, presentata in anteprima al convegno di Bellinzona (13-15 novembre 2014), offre occasione per una ricognizione a vasto raggio, recuperando testi sparsi e dimenticati, accese diatribe giornalistiche e versioni delle sue migliori poesie in idiomi esotici e lontani. Inizia insomma a delinearsi una geografia della sua opera, di una varietà e di una estensione prima d'ora insospettate.
Bibliografia
«Wer redet, ist nicht tot» / «Chi parla (chi scrive) non è morto»: la citazione da Gottfried Benn, tanto cara a Giorgio Orelli, non è mai stata così vera come dopo la sua scomparsa. La parola di Orelli risuona oggi nelle sue molteplici espressioni, nei libri come nei saggi in rivista, nelle traduzioni e nelle conferenze, nelle collaborazioni radiofoniche e televisive. La pubblicazione della bibliografia dei suoi scritti, presentata in anteprima al convegno di Bellinzona (13-15 novembre 2014), offre occasione per una ricognizione a vasto raggio, recuperando testi sparsi e dimenticati, accese diatribe giornalistiche e versioni delle sue migliori poesie in idiomi esotici e lontani. Inizia insomma a delinearsi una geografia della sua opera, di una varietà e di una estensione prima d'ora insospettate.